L’appello del Comitato Esecutivo Regionale
Carissimi…
chi se lo immaginava…
Siamo ancora confusi, smarriti, addolorati e nello stesso tempo grati perché la nostra regione pare reggere l’onda d’urto del contagio…
Per questo, e anche per dovere civile, ci si impone di reagire tra i primi. Non possiamo salvare vite, ma proviamo a dare una mano per quello che possiamo…
Gli effetti economici di questa pandemia saranno gravi, i tempi lunghi… Ma sono in larga parte prevedibili… quindi possiamo provare a lavorarci.
Alcuni effetti paradossali positivi, ad esempio, di questa crisi sono sicuramente già evidenti: l’aria delle città è tornata respirabile (altro che domeniche senza auto!), gli animali e la natura recuperano spazio sull’antropizzazione selvaggia, il problema della criminalità sembra magicamente risolto… Di oggi è la notizia che gli scenari di guerra in medio Oriente si sono fermati…
E, ancora, in casa il ritmo è rallentato, la gente sembra non vivere più di solo lavoro, file, traffico, corse, impegni… abbiamo imparato in 2 settimane a lavorare in maniera più “smart”, da casa, senza congestionare le strade… noi della scuola abbiamo imparato a girare video, a fare lezione a distanza, a entrare nelle case dei ragazzi chiedendo permesso…
Ora è importante cominciare a considerare quanto di positivo c’è in tutto questo e immaginare cosa vorremo tenerci con noi una volta che la pandemia sarà risolta o quanto meno ricondotta entro limiti gestibili.
Sul fronte economico, credo che la riapertura del nostro Paese sarà lenta e graduale, ma credo che comincerà dalle realtà rurali, quelle meno congestionate e meno in crisi epidemica, quelle che noi di Slow Food da sempre tuteliamo.
Per questo vi chiedo di confrontarci, innanzi tutto per uno scambio di informazioni sui produttori.
Avete notizie dei Presìdi del vostro territorio?
Come se la stanno cavando?
Come possiamo aiutarli?
Sareste disponibili come condotte o semplicemente come soci (magari con il nostro supporto) ad organizzare gruppi d’acquisto che possano sostenerli?
Discorso più complesso riguarda invece le Osterie: leggo che qualche cuoco (soprattutto pizzaioli però) si sta organizzando per l’asporto…
Ci sono queste esperienze nel vostro territorio?
A livello nazionale, ci sono sviluppatori che stanno proponendo degli “acquisti in differita” di pranzi e cene, che l’utente paga subito per poi usufruirne dopo l’emergenza… mi sembra una buona idea… che ne pensate?
E ancora, per i nostri soci, possiamo organizzare qualcosa (ovviamente di virtuale) per la prossima Pasqua? Che so, uno scambio di ricette da postare sul nostro sito web, un confronto fra esperti per i menu della festa nei vari territori… O semplicemente qualche breve post e foto che illustri la “Pasqua a casa mia”… Avete visto quanto si cucina di più stando a casa?!!!
Insomma, sentiamoci. Iniziamo ad attuare quanto abbiamo immaginato durante i meravigliosi due giorni di Slow Food in Azione.
Facciamo sentire e sentiamo noi stessi che ci siamo e abbiamo valori da difendere.
Con fiducia
Monica e il Cer_Umbria