Un laboratorio del gusto con protagonisti formaggi della Valnerina e vini umbri. È l’evento Slow Food organizzato a Vallo di Nera, nell’ambito dell’edizione 2024 di Fior di Cacio, in programma nel fine settimana nel cuore della Valnerina.
All’interno del ricco programma della manifestazione, che da oltre 20 anni è un punto di riferimento della produzione casearia di questo territorio, Slow Food ha organizzato un momento di degustazione di prodotti locali che ha messo in evidenza anche l’esperienza diretta di chi ogni giorno lavora a contatto con la natura. Nella sala eventi del Convento di Santa Maria è andato in scena “Il sapore dei prati nel formaggio”, una degustazione di formaggi uniti a vini e prodotti umbri. Un vero e proprio laboratorio del gusto, organizzato con la collaborazione di Promocamera – Camera di Commercio dell’Umbria, a cui hanno presto parte Monica Petronio, presidente Slow Food Umbria, Gina Vannucci (Slow Food Valnerina) e gli esperti gastronomi Renzo Fantucci e Claudio Spallaccia.
“Eventi come Fior di Cacio – ha spiegato Monica Petronio – rappresentano un punto di riferimento fondamentale per l’azione di Slow Food sul territorio. La lungimiranza delle istituzioni promotrici, l’idea di fondo è mettere insieme le diverse realtà che propongono non solo prodotti locali ma anche metodi di lavorazione tradizionali e naturali. In questo modo, le eccellenze del territorio hanno l’opportunità di far conoscere la propria esperienza, le criticità e le buone pratiche al pubblico, sempre numeroso e interessato. E anche di confrontarsi e condividere idee e progetti di sviluppo, nell’ottica di utilizzare anche tecnologie che non danneggiano il territorio”.
A portare la propria esperienza è stata Giorgia Reali, giovane imprenditrice dell’azienda agricola “Il Pastore di Rescia”, di Monteleone di Spoleto. A proposito di nuove tecnologie, Giorgia ha presentato le sue idee. “Insieme alle mie due sorelle porto avanti il lavoro di famiglia con la nostra azienda agricola. Il mio obiettivo è portare una innovazione, in particolare per l’utilizzo della tecnologia, rispettando il valore e la tradizione che nostro padre e nostra madre ci hanno tramandato. In particolare, ho iniziato a utilizzare il Gps per i nostri capi, in modo da poter controllare la loro posizione anche da remoto, tramite il telefono o il tablet. Questo permette di poterci impegnare nelle altre incombenze della nostra azienda, di sperimentare di più nel Caseificio, mentre le capre e le pecore sono al pascolo, monitorando la situazione in maniera più veloce ed efficace. In questo modo abbiamo un’organizzazione del lavoro differente rispetto a quanto portato avanti da mio padre finora, ma di sicuro si tratta di una tecnologia che facilita il lavoro. Per noi è fondamentale conciliare la tradizione e la bontà dei prodotti con i nuovi strumenti e le nuove esigenze del mercato”.