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Presentazione Guida Slow Food Etravergini 2019 Villa Fabbri di Trevi, domenica 5 maggio 2019

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Giunta alla ventesima edizione sta per tornare in Umbria la presentazione della Guida agli Extravergini. La guida in cui Slow Food raccoglie e descrive la migliore produzione olivicola del 2018. Finite le degustazioni da poche settimane, il prossimo 5 maggio a Villa Fabbri di Trevi, saranno presenti molte aziende recensite, insieme ad alcuni frantoiani, in un mercato speciale dove potrete anche frequentare il nostro Oil bar e degustare gli oli italiani presenti in guida. Nella stessa occasione oltre alla presentazione dell’edizione 2019 saranno consegnati i riconoscimenti alle aziende premiate.

Come abbiamo già avuto modo di raccontare, il 2018 olivicolo in Italia è stato segnato da tardive gelate primaverili che hanno bruciato parte delle gemme e impedito la produzione dei frutti e, se ancora non bastasse, da una fine dell’estate e un inizio dell’autunno piuttosto caldo e umido, cosa questa che ha favorito lo sviluppo di patogeni e parassiti. Il risultato è chiaro e drastico: -50% rispetto al 2017, con una produzione totale stimata in 215mila tonnellate di olio prodotto.

Per avere un quadro più preciso della situazione italiana, vi rimandiamo alla sezione Olio del nostro sito nazionale (www.slowfooditalia.it) dove, oltre a una minuziosa descrizione della campagna 2018, troverete anche notizie, info e curiosità sulla produzione, distribuzione e uso gastronomico del buon olio extravergine italiano.

In Umbria sono 17 le etichette selezionate: 10 come “grande olio” un premio attribuito all’extravergine che si è distinto per particolari pregi dal punto di vista organolettico e perché ben rispecchia territorio e cultivar. Sette le aziende umbre premiate con il “Grande Olio Slow” rivolto al riconoscimento delle pratiche agronomiche sostenibili applicate.

Ecco i riconoscimenti dell’Umbria:

Grande Olio – Castello di Monte Vibiano (Marsciano)- Vubia

Grande Olio – Decimi (Passaggio di Bettone)- Emozione

Grande Olio – Decimi   (Passaggio di Bettona)- Moraiolo

Grande Olio – Mannelli (Bettona)-Mosto d’olivo

Grande Olio – Castello di Monte Vibiano-Marsciano)-Tremilaolive – Borgiona

Grande Olio – Molino il Fattore-(Foligno)-Grand Cru

Grande Olio – Viola-(Foligno)-Sincero

Grande Olio – Viola-(Foligno)-Colleruita

Grande Olio Slow – Giovanni Batta-(Perugia)-Dop Umbria Colli del Trasimeno

Grande Olio Slow – Marfuga-(Campello sul Clitunno)-L’Affiorante

Grande Olio Slow – Marfuga-Campello sul Clitunno- Trace bio

Grande Olio Slow – Villa della Genga-Spoleto-Moraiolo

Grande Olio Slow – Villa della Genga-Spoleto-Leccino

Grande Olio Slow – Sambuchi-Città di Castello-Vignolo Dop

Grande Olio Slow – Sambuchi-Città di Castello-Borgiona Bio

 

Di seguito il programma dettagliato del 5 maggio (Villa Fabbri, Trevi):

ore 10.00 Convegno di presentazione della edizione 2019 della guida

10.30 – 19.30 Banchi di assaggio e vendita

dalle 12.30 Slowfolk, biodiversità e tradizioni con il coro umbro “Ticchetettà”

ore 13.00 Partenza della passeggiata verso l’ulivo millenario di S. Emiliano

ore 13.30 Pranzo a buffet a cura di Alleanza Slow Food dei Cuochi presso l’agriturismo “I Mandorli” – prenotazioni per il pranzo entro il 30 aprile al 348 2454025

Dalle ore 16.30 alle ore 19.30 “OLIVE OIL BAR” spazio ludico didattico per chi vuole imparare a degustare l’olio con i collaboratori della guida di Slow Food.

Scarica qui la locandina guida olio 2019

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“La Torta di Pasqua in Umbria, tra ricette inaspettate, antichi mulini e vecchi forni” di Rita Boini

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da http://www.umbriatouring.it/la-torta-di-pasqua-in-umbria-tra-ricette-inaspettate-antichi-mulini-e-vecchi-forni/

L’antica preparazione delle torte di Pasqua, che in Umbria hanno due varianti principali, quella dolce e quella salata, rappresenta uno spaccato di festa e convivialità tipicamente locale. La tradizione legata a questo particolare prodotto della gastronomia locale, che potrebbe essere definita anche ritualità, è estremamente ricca, interessante e conoscerla può rappresentare un’occasione per apprezzare il contesto storico e territoriale in cui si colloca.

Per questo Promocamera, azienda speciale della Camera di Commercio di Perugia, ha pubblicato il volume La Torta di Pasqua in Umbria, tra ricette inaspettate, antichi mulini e vecchi forni, con testi a cura della food writer Rita Boini, per valorizzare anche le tipicità enogastronomiche nascoste, cioè quelle che è possibile conoscere, quasi esclusivamente, attraverso un’esperienza diretta di viaggio e soggiorno nella regione.

Chi è stato in Umbria per qualche giorno ha sicuramente apprezzato sia la torta al testo, a cui Promocamera ha già dedicato un libro, sia la torta di Pasqua, ma difficilmente potrà rigustarle, come avviene ad esempio per la piadina romagnola, fuori dal territorio.

La torta di Pasqua merita di essere conosciuta anche perché, pur avendo dei tratti comuni, presenta una molteplicità di varianti nelle proporzioni e/o negli ingredienti, facilmente reperibili nelle nostre campagne, in base al territorio in cui viene prodotta. Per la prima volta, si è tentato di riportarle, così come trovate in antichi quaderni di cucina o dalla viva voce di persone anziane, in una pubblicazione.

Scarica qui il volume completo:

http://www.umbriatouring.it/wp-content/uploads/2018/03/volume_tortadipasqua_090218_80pag.pdf

 

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Cari contadini con le nocciole “esageruma nen” (non esgeriamo)

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foto da www.latramontanaperugia.it

Carlo Petrini interviene su La Stampa a proposito dell’estensione delle monoculture intensive sul territorio nazionale, in particolare su quella della nocciola che coinvolge Lazio, Umbria e Toscana di cui tanto si discute recentemente nell’orvietano. E lo fa con saggezza piemontese.

“Il mondo agricolo deve prendere coscienza che la monocultura intensiva è l’anticamera di una situazione di insostenibilità ambientale e reddituale. […]

Diversificare le colture sul proprio fondo è una delle qualità più preziose di ogni agricoltore. Non lo espone alle alterne fortune di questo o di quel prodotto; mantiene in essere una biodiversità preziosa per il territorio e rafforza l’economia locale. […]

Un po’ di buon senso dovrebbe ispirare ogni scelta agricola; il vecchio detto piemontese “esageuma nen” (non esageriamo) merita attenzione. Per l’appunto, cari contadini con le nocciole “esageruma nen”.

➡️ Qui il link all’articolo completo:
https://www.lastampa.it/…/dal-prosecco-alle-no…/premium.html

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