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Viaggio alla scoperta del principe della tavola umbra

Bianchi e neri suona un po’ come guelfi e ghibellini: l’Italia si divide anche sui tartufi? Per la verità non è il nostro Paese, dove convivono le due specie più pregiate di Tuber, il terreno di scontro tra i sostenitori dell’una e dell’altra. Disfida alquanto insensata, trattandosi di prodotti gastronomici entrambi di eccellenza ma che differiscono, se non altro, per modalità riproduttive e usi culinari: Tuber melanosporum Vittadini (nero di Norcia o di Spoleto) è coltivabile e sprigiona il massimo del suo aroma in cottura; Tuber magnatum Pico (bianco d’Alba o di Acqualagna) cresce solo allo stato spontaneo, in determinati ambienti di aree ristrette, e va mangiato crudo. Il tartufo nero pregiato si trova con relativa abbondanza un po’ in tutta Europa e in molte regioni dell’Italia peninsulare.

Carlo Petrini, La Repubblica, 09 novembre 2014

Venerdì 21 Febbraio 2020
Tenuta San Pietro al Pettine – la Cucina

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Slow Wine 2020. Una grande sete di cultura che non può fermarsi al bicchiere, ma che deve andare oltre la bottiglia, per conoscere persone e territori.

Sabato pomeriggio 12 novembre alle Terme Tettuccio di Montecatini Terme si è tenuta la più grande degustazione di vino dell’anno con 600 cantine recensite in guida e oltre mille etichette. Una grande sete di cultura sul mondo del vino e un lavoro di approfondimento che non può fermarsi al bicchiere, ma che deve andare oltre la bottiglia, per conoscere persone e territori.

È stato questo il quadro sul mondo della formazione dedicata al vino delineato oggi a Montecatini Terme, durante il convegno di presentazione di Slow Wine 2020Sapere di vino: percorsi di formazione per professionisti e consumatori. «Nonostante Slow Food abbia oltre 30 anni di esperienza nel mondo del vino e della formazione, prima con i Master of Food e più recentemente con le proposte accademiche dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, e la guida Slow Wine con il suo approccio abbia compiuto 10 anni, c’è ancora tanto lavoro da fare. Da un lato con i professionisti che hanno un continuo bisogno di aggiornamento, visti anche i ciclici cambiamenti registrati nella produzione del vino, in vigna e cantina, e nella relativa comunicazione. Dall’altro sul fronte dei consumatori finali, che vogliono capire quali siano le differenze tra un’agricoltura e un’enologia di alta qualità, comparate a vini di scarso pregio che non fanno bene né all’economia né alla natura. E anche in questo caso i professionisti possono giocare un ruolo fondamentale nel trasmettere le loro conoscenze a un pubblico più ampio» hanno sintetizzato i curatori della guida Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni.

Slow Wine 2020: i riconoscimenti alle cantine
Da 10 anni Slow Wine è l’unica guida a visitare tutte le 1967 aziende recensite, per raccontare al meglio la vita, le vigne e i vini dei migliori produttori italiani
212 chiocciole, le cantine che interpretano i valori in sintonia con Slow Food
190 bottiglie, i produttori che sanno esprimere un’ottima qualità per ogni vino presentato
95 monete, le realtà che garantiscono un buon rapporto tra la qualità e il prezzo
25.000 i vini assaggiati da oltre 250 collaboratori in tutta Italia
858 aziende che offrono lo sconto del 10% sull’acquisto dei vini ai singoli clienti che si presentano in cantina con l’edizione cartacea di Slow Wine 2020
271 cantine recensite che garantiscono ristoro nella stessa sede o nelle immediate vicinanze, e 449 che offrono possibilità di alloggio
128 locali in tutta Italia dove acquistare o bere una buona bottiglia


Slow Wine 2020: i riconoscimenti alle singole etichette

212 Grande Vino, bottiglia eccellente sotto il profilo organolettico
231 Vino Quotidiano, bottiglia eccellente sotto il profilo organolettico che costa fino a 10 € in enoteca
305 Vino Slow, bottiglia che, oltre ad avere una qualità organolettica eccellente, riesce a condensare nel bicchiere caratteri legati a territorio, storia e ambiente.
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Un ringraziamento particolare a tutto il Gruppo Vino di Slow Food Umbria che anche in questa edizione ha svolto il proprio ruolo con competenza e dedizione. Di seguito le parole della redazione a testimonianza del loro prezioso lavoro:
“La metodologia di lavoro messa in campo dal gruppo di Slow Wine, con le visite nelle cantine e il contatto diretto con l’universo produttivo regionale, ha variato inevitabilmente un quadro semplicistico e fin troppo monotono, per quanto il Sagrantino rimanga il vino umbro per eccellenza. Da tale indagine è emerso un paesaggio produttivo complesso e variegato, nel quale si è potuto apprezzare il carattere originale della viticoltura regionale così legato al contesto culturale agricolo, che è uno degli aspetti più affascinanti dell’Umbria” (Slow Wine, redazione)

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Partiti 130 kg di Ricotta salata della Valnerina con destinazione “Cheese 2019” Bra (Cn)

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A Cheese 2019 Naturale è possibile!

Dal 20 al 23 settembre torna a Bra la manifestazione internazionale dedicata ai formaggi a latte crudo e ai latticini organizzata da Città di Bra e Slow Food.

Appuntamento a Bra (Cn) dal 20 al 23 settembre 2019 con Cheese, la più importante manifestazione internazionale dedicata ai formaggi a latte crudo e ai latticini, organizzata da Città di Brae Slow Food, con il sostegno della Regione Piemonte. Già disponibile on line il programma della manifestazione con la possibilità di acquistare tutti gli eventi su prenotazione su www.slowfood.it. L’edizione 2017, che ha festeggiato i vent’anni dell’evento e ha segnato un record storico di pubblico, con 300 mila passaggi stimati e il 50% di presenze agli appuntamenti su prenotazione provenienti dall’estero, ha ricordato la battaglia di Slow Food sul latte crudo, restituendo il giusto valore a produzioni casearie d’eccellenza e una meritata dignità ai pastori e casari che le hanno realizzate. Quest’anno Cheese ha fatto un ulteriore passo avanti, puntando sul tema “Naturale è possibile!” e accendendo i riflettori su tutta quella biodiversità invisibile fatta di batteri, enzimi e lieviti, silenziosamente sotto attacco dall’utilizzo sempre più diffuso di colture selezionate dall’industria. Ecco quindi la nuova area dedicata ai produttori fermier,usando un concetto che non trova ancora un corrispettivo nella nostra lingua: piccole, a volte piccolissime aziende agricole che trasformano solo il latte dei propri animali, praticano prevalentemente il pascolo e producono formaggi senza fermenti selezionati o con fermenti autoprodotti. Inediti sono anche i due appuntamenti di formazione sulle tecniche di produzione dei formaggi naturali e dei fermenti autoprodotti rivolti agli espositori della manifestazione, sia italiani che internazionali, in programma nell’anteprima di giovedì 19 settembre. Cheese 2019 amplia la finestra sulle produzioni eccellenti di salumi senza nitriti e nitrati e di pani a lievitazione naturale, destinando loro una piccola fetta del mercato. Troviamo i caci naturali in degustazione nella Gran sala dei Formaggi, mentre l’Enoteca, tra le 600 etichette proposte, annovera anche una selezione delle migliori Triple A.

70354293_2262045063921299_3075550772709031936_n.jpgFra le più importanti novità di questa edizione anche la presenza di 130 kg di ricotta salata della Valnerina, l’ultimo nato tra i Presidii Slow Food della nostra regione, che sono partiti alla volta di Bra dal Municipio di Vallo di Nera.

#Slowfoodumbria #FiordiCacio sono al fianco dei produttori della Valnerina!

Queste le aziende presenti a Cheese 2019 con la ricotta salata della Valnerina: Natalina Marsili Civita di Cascia, Ernesto Tiberi di Norcia, Giovanni Massimiani di Apagni di Sellano, Sandra Barcaroli di Castelluccio di Norcia, Cinzia Lattanzi di Castel Ritaldi.

Per ulteriori informazioni https://cheese.slowfood.it/

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