Grano saraceno della Valnerina

L’abbandono delle zone montane, la raccolta troppo laboriosa e costosa, l’introduzione di colture più produttive, l’importazione massiccia di grano saraceno dall’estero: sono queste le principali ragioni per cui, nel primo decennio del Novecento, la coltivazione di questo “pseudo cereale” si è dimezzata e, nei decenni successivi, è quasi scomparsa. Oggi in Valnerina sopravvivono poche coltivazioni di dimensioni ridotte, oltre i 600 metri di altitudine. Eppure si tratta di un prodotto di grande valore, sia per la salute umana sia per quella dell’ambiente: il grano saraceno è una risorsa per le aree montane e consente pratiche agronomiche sostenibili, perché non ha bisogno di diserbo chimico, concimazioni e trattamenti fitosanitari.
Il Presidio è nato per sostenere la reintroduzione di grano saraceno in Valnerina, per contribuire ad arrestare l’abbandono di queste terre (colpite dal terremoto del 2016 e del 2017) e per ripristinare la filiera locale di questo prodotto. Ad oggi i produttori commercializzano granella, granella decorticata e farina di grano saraceno.

Responsabile Slow Food del Presidio
Riccardo Pandolfi
Tel. 339 6729967
riccardo.pandolfi1610@gmail.com

Referente dei produttori del Presidio
Daniele Giovannoli
Tel. 3471966485
daniele.giovannoli@gmail.com