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La prima pizza agricola in Italia a residuo zero con “mazzafegato” (presidio Slow Food altotevere umbro) realizzata a Città di Castello conquista la ribalta nazionale

Ribalta nazionale per la prima pizza agricola in Italia a residuo zero con “mazzafegato” (presidio Slow Food altotevere Umbro) ed altre eccellenze agro-alimentari umbre. La originale ed irresistibile pizza è tutta made in Citta’ di Castello: se ne è occupata la trasmissione Mag in onda ieri sera dopo l’edizione delle ore 18,30 del Tg di Studio Aperto (Italia Uno) sulle reti Mediaset. A preparare questa pizza dai mille sapori, nei laboratori enogastronomici dell’International Campus “Patrizi-Baldelli-Cavallotti” con la dirigente scolastica Marta Boriosi, il coordinatore Luca Zara e l’esperto del settore agroalimentare Daniele Belletti, il noto pizzaiolo Giuliano Pediconi maestro dell’arte bianca. La pizza ha fatto il suo debutto ufficiale nella suggestiva piazza Matteotti a Luglio scorso nell’ambito della “Festa del raccolto” che Molini Fagioli dedica a chi per tutto l’anno lavora in filiera alla ricerca della qualità: dal contadino per il grano ai professionisti pizzaioli, pasticcieri e panificatori per il prodotto finale. La base utilizzata è una pizza al padellino, dove la pasta lievita all’interno del padellino stesso per essere poi sformata rovesciandola sulla pala e infornata per la cottura. Al prodotto viene data una prima cottura e poi dopo viene raffreddato e farcito con i topping finali. Le pizze preparate e sfornate dal maestro Giuliano sono di 2 tipi: La prima con una farcitura doppia: una al centro con il mazzafegato e l’altra in superfice con una crema di fagiolina del Trasimeno, cipolla di Cannara stufata, pomodori, olio extra vergine di oliva Umbro. La seconda sarà tagliata in 2 parti partendo dalla parte superiore della pasta e farcita come un portafoglio, con gli stessi ingredienti descritti prima. Le farine utilizzate per realizzare la base delle pizze sono la Creativa (tipo 0) e la Virtuosa (tipo 1), entrambe della linea OIRZ (Origine Italiana Residuo Zero), le Uniche farine in Italia a Residuo Zero, certificate da ente di certificazione accreditato, ottenute macinando grano tenero coltivato nelle verdi colline umbre. A chilometro zero anche gli altri ingredienti di base a partire dall’’olio extravergine di oliva delle colline umbre, il pomodoro e la mozzarella.

La vera novità di questa pizza che la rende unica è rappresentata dal “mazzafegato”, insaccato che ha la sua zona di origine nel centro Italia, e trova la massima espressione nell’area dell’alta valle del Tevere, al confine tra Umbria e Toscana fra Città di Castello e Umbertide. Ogni famiglia che possedeva suini, nella stagione della macellazione dei maiali produceva mazzafegati da consumare subito o, più raramente, da conservare sotto strutto, sott’olio, oppure nel grano o nella semola. Il colore del mazzafegato è scuro, ed è inconfondibile il sentore di fiori di finocchio che esprime tutto il suo aroma senza coprire il profumo della concia e delle carni. Un prodotto complesso, che unisce la grossolanità delle carni a una speziatura suadente, nato dalla necessità di utilizzare tutto il maiale: grazie alla abilità dei norcini si è fatto di necessità virtù, trasformando quelli che possono essere considerati avanzi in un insaccato ricercato da tutti. Come ci spiega Sergio Consigli, delegato nella Commissione Nazionale per la redazione del codice etico di Slow Food Umbria,” il Presidio del Mazzafegato dell’Alta Valle del Tevere è uno degli undici prodotti tipici Umbri che la Commissione Internazionale di Slow Food ha ritenuto dover presidiare per impedirne la scomparsa, esaltarne la storia e la bontà. Il nostro Mazzafegato si distingue dalle altre produzioni di insaccati tipici perché come ingrediente caratterizzante ha il fiore di finocchio selvatico che lo rende appetibilissimo anche ai più giovani che in questi anni di rilancio hanno dimostrato di apprezzarlo. L’idea di inserire il Mazzafegato fresco come guarnitura alla pizza si è rilevata vincente vuoi per il sapore che ne scaturisce vuoi per l’unione di due tipicità che portano nel piatto storia, ricerca e bontà.

Per la prima volta questo appetitoso connubio è stato sugellato ufficialmente a Città di Castello nell’ambito della notte della pizza e dei prodotti del raccolto organizzata da Molini Fagioli nella bellissima piazza Matteotti creando interesse e permettendo di scoprirlo a tutti e di assaggiare una pietanza unica ed irripetibili”, ha concluso Consigli. Il professor Alessandro Baldicchi, direttore dell’azienda agraria dell’Istituto “Patrizi” di Citta’ di Castello ci spiega infine l’abbinamento ideale della pizza al mazzafegato con speciali birre Bio prodotto dai ragazzi della scuola sperimentando sempre nuove ricette attraverso ingredienti a chilometri zero: Pale ale Bio, di colore ambrato con riflessi ramati o aranciati e la Red Ale Bio, birra dal colore ambrato con profumi intensi ed il gusto deciso e avvolgente. Adatte entrambi a salumi, formaggi stagionati e dunque pizze come quella al mazzafegato. “Una ulteriore eccellenza agro-alimentare che premia il nostro territorio e la bravura di tutti coloro che hanno fatto parte della rete che ha portato alla preparazione e degustazione della pizza con mazzafegato, novità assoluta, in piazza Matteotti lo scorso mese di luglio nell’ambito della riuscitissima edizione della Festa del raccolto ideata e organizzata da Molini Fagioli”, ha dichiarato l’assessore al Turismo e Commercio, Letizia Guerri.

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Transameria Day con Slow Food: alla conquista delle panchine giganti: natura, cibo e sostenibilità

Successo di partecipazione per il Transameria Day, l’evento organizzato da Slow Food Umbria andato in scena ieri mattina a Montecastrilli. Un appuntamento che ha messo insieme natura, cibo buono e la scoperta delle cosiddette panchine giganti, posizionate lungo la Big Bench Route.

Un nutrito gruppo di amanti della bicicletta e della camminata ha preso parte al percorso (che in tutto è lungo ottanta chilometri complessivi per tutte e 6 le panchine), con diverse modalità. Alla partenza, dal Centro Fiere di Montecastrilli, ha preso parte anche il sindaco Riccardo Aquilini, insieme al vicesindaco Paola Fiordineve e alla presidente di Slow Food
Umbria Monica Petronio. 

“Ogni panchina installata nelle nostre colline – ha spiegato il primo cittadino – consente di soffermarsi un attimo ad ammirare la bellezza paesaggistica di cui godiamo, un luogo unico immerso nel verde. Appuntamenti come questo sono fondamentali perché consentono di stare a contatto con la natura, di mettere in risalto le nostre peculiarità, di
valorizzare il lavoro degli architetti del paesaggio, cioè gli agricoltori, e di degustare i prodotti tipici del nostro territorio. La panchina non è un monumento, ma un punto di vista unico”.

Dopo la partenza alle ore 9, intorno alle 12 la carovana ha fatto ritorno al Centro Fiere, dove è stata organizzata una merenda tutti insieme. Sul tavolo vini e prodotti delle aziende del territorio: salumi Tamburini, vini Le Poggette, Fava Cottora dell’Amerino (Presidio Slow Food), Olio Rajo Frantoio Suatoni. 
“Paesaggio, turismo sostenibile e produzioni alimentari – ha spiegato la presidente Monica Petronio – sono i temi che Slow Food vuole unire, valorizzando chi ogni giorno lavora, con la propria azienda, per ottenere prodotti nel pieno rispetto della natura. E quando, come in questo caso, si mobilita una comunità intera insieme a noi, ci sentiamo davvero fortunati: Carlo Catalucci e sua moglie Patrizia, splendidi narratori del paesaggio, le famiglie Asciutti, Folletti, Massinelli con il piccolo Filippo, il presidente della cooperativa Surgente (Foresta Fossile, ndr), Massimo Manini, tutti i volontari Slow Food Terni, Todi e Amelia: ognuno ha portato e messo in comune la propria preziosa presenza per vivere una giornata veramente appagante e ricca di suggestioni”.

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Slow Food Umbria, ulivi giganti e pesca d’acqua dolce: alla scoperta del lago Trasimeno

Domenica 30 giugno escursione a piedi e in battello con l’evento “Lago e Filo”, che fa parte del progetto Slowly.

TERNI – Alla (ri)scoperta del lago Trasimeno con Slow Food Umbria, che per domenica 30 giugno ha organizzato una giornata dedicata alla conoscenza della pesca di acqua dolce, degli antichi mestieri e degli ulivi giganti presenti nel bacino lacustre umbro. L’evento, denominato “Lago e filo”, consiste in una escursione a piedi e in battello nell’ambito del progetto “Slowly”.

Monica Petronio, presidente Slow Food Umbria, spiega l’obiettivo dell’iniziativa e illustra nel dettaglio il programma: “Un evento organizzato per far conoscere il più possibile il lago Trasimeno, sotto punti di vista diversi. Sia per quanto riguarda l’attività della pesca sostenibile, diventata a marzo Presidio Slow Food, sia per scoprire gli antichi mestieri che si svolgevano nell’ambiente lacustre. Per questo andremo a visitare la storica azienda Zoppitelli in cui si svolgeva la lavorazione delle canne palustri, trasformate poi in coperture o in ombreggianti, guidati dalla sapiente spiegazione delle guide ambientali Barbara Gizzi e Laura Cristofani. Successivamente visiteremo il borgo di San Feliciano, dove i pescatori svolgono l’attività di trasformazione del pesce e in cui sarà possibile prender parte a un momento conviviale con un pranzo al Mercato produttori Slow Food, con la possibilità di visitare il Museo della Pesca. Nel pomeriggio un’escursione a bordo delle barche da pesca-turismo della Cooperativa Pescatori del Trasimeno verso l’isola Polvese, alla scoperta degli ulivi secolari con l’esperto di biodiversità Roberto Mariotti. Gli ulivi presenti nell’isola, infatti, sono specie sconosciute e diverse da quelle presenti nel resto del territorio. Al rientro, a Sant’Arcangelo, ci sarà un altro momento conviviale con un aperitivo al tramonto sul lago, in quanto l’iniziativa si svolge anche nell’ambito del festival dei tramonti”. Per informazioni e prenotazioni, si può chiamare il numero: 342 357 5379.

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