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Cari contadini con le nocciole “esageruma nen” (non esgeriamo)

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foto da www.latramontanaperugia.it

Carlo Petrini interviene su La Stampa a proposito dell’estensione delle monoculture intensive sul territorio nazionale, in particolare su quella della nocciola che coinvolge Lazio, Umbria e Toscana di cui tanto si discute recentemente nell’orvietano. E lo fa con saggezza piemontese.

“Il mondo agricolo deve prendere coscienza che la monocultura intensiva è l’anticamera di una situazione di insostenibilità ambientale e reddituale. […]

Diversificare le colture sul proprio fondo è una delle qualità più preziose di ogni agricoltore. Non lo espone alle alterne fortune di questo o di quel prodotto; mantiene in essere una biodiversità preziosa per il territorio e rafforza l’economia locale. […]

Un po’ di buon senso dovrebbe ispirare ogni scelta agricola; il vecchio detto piemontese “esageuma nen” (non esageriamo) merita attenzione. Per l’appunto, cari contadini con le nocciole “esageruma nen”.

➡️ Qui il link all’articolo completo:
https://www.lastampa.it/…/dal-prosecco-alle-no…/premium.html

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Convocazione Assemblea dei Soci venerdì 12 aprile ore 17,30 Villa Fabbri Trevi

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E’ convocata per il giorno venerdi 12 aprile, ore 17.30, presso VILLA FABBRI a TREVI (PG) l’Assemblea dei Soci Slow Food Umbria. L’Assemblea si terrà nelle sale della prestigiosa villa, nuova sede operativa regionale. I lavori saranno preceduti dai saluti istituzionali (Comune di Trevi) e dalle comunicazioni dal Nazionale circa la nuova organizzazione degli uffici e i rapporti con il territorio. Sarà presente Francesca Baldereschi di Slow Food Italia.

Vi ricordiamo che possono intervenire con diritto di voto tutti i soci eletti come delegati durante le Assemblee di Condotta e, come invitati, i membri delle Comunità e quelli segnalati dalle Condotte.

Ricordiamo che, da Statuto, l’Assemblea ha il compito di:

  1. a) definire gli indirizzi, le direttive generali e i regolamenti dell’Associazione Regionale;
  2. b) approvare eventuali modifiche allo Statuto dell’Associazione Regionale, in seguito ad autorizzazione o indicazioni del Comitato Esecutivo;
  3. c) approvare il rendiconto economico e finanziario entro il 30 aprile di ogni anno;
  4. d) eleggere e revocare i membri del Comitato Esecutivo Regionale, anche in corso di mandato.

L’Ordine del Giorno dei lavori sarà il seguente:

  • visita della nuova sede operativa regionale, saluti istituzionali (Comune di Trevi) e comunicazioni dal Nazionale: la nuova organizzazione degli uffici e i rapporti con il territorio (Francesca Baldereschi)
  • relazione di Sergio Consigli sulle attività del Consiglio Nazionale Slow Food
  • relazione sulle attività svolte nel 2018: Monica Petronio (CER), Giampaolo Ciancabilla (Gruppo Vino), Saverio Pandolfi (Gruppo Olio), Cinzia Borgonovo (Gruppo Osterie)
  • presentazione e approvazione del Rendiconto Economico-Finanziario 2018
  • elezione di Salvatore De Iaco nel Comitato Esecutivo Regionale
  • attività previste nel 2019, presentazione bilancio preventivo 2019 e costruzione programma condiviso: la comunicazione (Federico Varazi), l’Alleanza dei Cuochi (Salvatore De Iaco), i Presìdi (Riccardo Pandolfi), i fiduciari o i loro delegati (Claudia Consalvo, Giovanni Maira, Mara Quadraccia, Loredana Angelantoni, Damocle Magrelli, Cinzia Borgonovo, Maurizio Amoroso, Marino Marini, Rita Battistacci)
  • nuovo protocollo di intesa con la Regione Umbria per il sostegno dei Presìdi umbri
  • questione dei noccioleti intensivi nell’orvietano
  • varie ed eventuali.

Data l’importanza e il numero dei punti da trattare, confidiamo nella massima puntualità.

Al termine dell’Assemblea potremo cenare presso il Frantoio del Gusto, originalissimo locale segnalato nella Guida Osterie d’Italia, dove vengono servite le eccellenze della produzione della Fattoria La Morella (prodotti caseari, carne, paste fatte a mano, conserve). Non abbiamo preparato un menu, perché il bello del locale è scegliere sul momento quanto c’è di fresco (di solito si cena con 15-20 euro), ma ci serve comunicare quanto prima il numero dei partecipanti alla cena!

Vi aspettiamo!

 Monica e il Cer SFUmbria

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“IL MONDO DELLE API e DEL MIELE” Presentazione del libro con l’autrice Cinzia Scaffidi

IL MONDO DELLE API

Tratto da www.fondazioneslowfood.com

Per la maggior parte delle persone le conoscenze sul miele si esauriscono in poche informazioni: lo fanno le api, è un liquido viscoso, ambrato, appiccicoso e dolce, è un prodotto naturale e fa bene alla salute.

In realtà, il miele è il risultato di un rapporto articolato e complesso tra le api e il loro ambiente ed è preziosissimo anche per il benessere del pianeta.

Slow Food e la sua Fondazione lavorano in tutto il mondo, sostenendo e mettendo in rete comunità di produttori di miele di qualità.

Esistono otto Presidi Slow Food per salvaguardare e promuovere le api native dei Sateré-Mawé (in Brasile), il miele bianco del Tigrai e il miele del vulcano Wenchi (in Etiopia), le api native della Sierra Norte di Puebla (in Messico), i mieli di alta montagna e l’ape nera sicula (in Italia), l’ape nera in Svizzera e il miele da bere in Polonia.

Le comunità del cibo di Terra Madre legate all’apicoltura sono oltre 100, in 51 Paesi del mondo.

Slow Food lavora inoltre per catalogare i mieli a rischio di estinzione. In questo momento oltre 20, sono segnalati sull’Arca del Gusto di Slow Food, un elenco online di prodotti da salvare.

 

Le api

Appartengono a una grande famiglia di insetti (Apoidei) afferente all’ordine degli imenotteri, che raggruppa circa 20.000 specie. Le api che conosciamo comunemente come produttrici di miele fanno parte di un unico genere di questa famiglia (Apis) che comprende 4 specie, suddivise in molteplici razze e sottorazze, frutto del processo di selezione e adattamento ai diversi ecosistemi naturali e antropizzati.
Questi straordinari insetti sociali, al pari di tutti gli altri impollinatori, svolgono una funzione indispensabile alla riproduzione della vita degli ecosistemi naturali e alla sopravvivenza dell’uomo. Sono considerati insetti utili per eccellenza non solo per il ruolo di impollinatori ma anche per la capacità di produrre miele, cera e propoli.

 

Il miele

Ciò che determina le caratteristiche del miele non è tanto la razza delle api, quanto le piante e i fiori che popolano l’ambiente. Il miele è prodotto all’interno dell’alveare, a partire dal nettare dei fiori oppure dalle secrezioni zuccherine emesse dalla pianta stessa o da piccoli insetti che vivono sulle piante. In quest’ultimo caso il prodotto finale si chiamerà melata.
Le api raccolgono queste sostanze, le trasformano combinandole con sostanze specifiche proprie, le disidratano e le immagazzinano lasciandole maturare nei favi dell’alveare La varietà dei mieli è straordinaria, alcuni sono monofloreali, altri sono definiti millefiori.
Ciascun miele rispecchia la biodiversità della flora e degli ecosistemi naturali, così come il sapere, le tecniche e le tradizioni dei produttori.

 

L’ambiente e la biodiversità

Per essere in grado di adattarsi ai cambiamenti e limitare l’insorgere e il diffondersi di parassiti e malattie, l’ambiente deve essere popolato da piante geneticamente diverse. Questa diversità vive grazie all’ausilio degli insetti impollinatori, i quali durante la loro ricerca di cibo (ovvero il nettare dei fiori) trasportano polline da una pianta all’altra operando involontariamente un continuo rimescolamento dei geni delle piante (cross pollination) Nella sola Europa si calcola che l’84% delle 264 specie coltivate dipendano dall’impollinazione degli insetti e che ben 4000 diverse specie vegetali sopravvivano grazie alle api.

 

Gli apicoltori

L’apicoltura è una pratica millenaria che precede la nascita dell’agricoltura. Nei secoli l’uomo ha imparato a interagire con le api usufruendo del servizio d’impollinazione e raccogliendo miele e cera.
L’apicoltura rimane oggi un’attività economica importantissima nelle zone rurali. Dall’alta montagna fino al cuore delle foreste tropicali, passando per le aree semi-desertiche, l’apicoltura consente alle comunità delle aree marginali di generare reddito e di presidiare il territorio.

 

Perché le api sono in pericolo?

Allevate o selvatiche, le popolazioni di api stanno subendo gravi perdite in Europa e negli Stati Uniti, ma anche in Giappone, Taiwan, Brasile e in Africa.

In Europa, la mortalità delle colonie di api si è attestata intorno al 20%, mentre negli Stati Uniti le morie di api, nell’inverno del 2013/2014, hanno superato la percentuale del 40%. Insieme alle api, stanno registrando un declino impressionante anche altri insetti impollinatori: bombi, farfalle e falene.

L’uomo, con le sue pratiche agronomiche ad alto impatto ambientale e l’uso diffuso di insetticidi, rappresenta la prima minaccia per la sopravvivenza degli impollinatori e per l’equilibro degli ecosistemi. In particolare, risultano altamente nocivi o letali gli insetticidi oggi più utilizzati al mondo su quasi tutte le colture: i neonicotinoidi.

Slow Food – insieme a Unaapi – sta portando avanti una campagna a tutela delle api e per bandire i pesticidi killer.

Scopri come aderire e cosa puoi fare tu!
Per saperne di più: www.slowfood.it/sloweurope/ita/90/api-e-pesticidi

Mercoledì 10 aprile alle ore 18.30 ad Orvieto presso il Bar Montanucci in Corso Cavour 21 la Condotta presenta il libro “IL MONDO DELLE API E DEL MIELE” di Slow Food Editore insieme all’autrice, Cinzia Scaffidi, già vicepresidente Nazionale di Slow Food Italia e Direttrice del Centro Studi di Slow Food, oggi giornalista e docente all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

Un libro per conoscere le api, difendere il loro mondo ripensando il nostro rapporto con la natura, imparare a scegliere il miele e ad apprezzarne gusto e benefici.

 

 

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